Thursday 7 May 2020

GUIDED TOUR TO THE EXHIBITION GENERATION 2020

ART AT THE TIME OF #COVID

Museums are closed and you are dying for seeing artworks.
What do you do?
You set up to give a virtual guided tour of the amazing exhibition at Amos Rex - Helsinki! ðŸ¤©
Tour in Italian.


VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA GENERATION 2020
@ AMOS REX - HELSINKI



LINK: VISITA GUIDATA IN ITALIANO - GENERATION 2020









MUSEO AMOS REX

Il nome del museo AMOS REX deriva in parte dal nome di Amos Anderson, imprenditore e mecenate finlandese, la cui collezione costituisce il nucleo originario del museo. Tra l’altro Anderson è stato anche fautore della fondazione dell’Istituto di cultura finlandese a Roma presso Villa Lante, la magnifica villa rinascimentale che si affaccia sul Gianicolo. La denominazione Rex invece si riferisce alla storica sala cinematografica che il museo ha inglobato. L’attuale sede infatti si sviluppa nei sotterranei del complesso architettonico funzionalista di Lasipalatsi (palazzo di vetro). 

Qui il museo ha potuto adottare soluzioni spaziali e luministiche molto originali. Gli spazi espositivi sono infatti aperti ed aerosi e sono illuminati dall’alto attraverso moderne cupole di vetro. Questi oculi, che emergono nella piazza antistante il museo conferendole un aspetto lunare, sono diventati immediatamente parte integrante del tessuto urbano e sociale della città. 

Il museo offre una programmazione artistica molto variegata anche se per lo più dedicata all’arte moderna e contemporanea. 

GENERATION 2020

In questo video vi porto con me a sbirciare alcune opere della mostra attualmente in corso (e aperta fino ad agosto 2020): Generation 2020. Questo evento dalla scadenza triennale presenta opere di artisti giovanissimi, tra i 15 e i 25 anni. Molte delle opere in mostra, pur non vertendo intorno ad uno specifico tema comune, trattano aspetti legati all'ambiente. Per quanto riguarda generi e media, il panorama è estremamente variegato: dalle più tradizionali pittura e scultura, fino a video art e installazioni interattive. La produzione artistica in considerazione si dimostra anche ricca di contaminazioni interdisciplinari. Per esempio, tecniche che tradizionalmente rientrano nella sfera delle arti applicate, architettura o design, qui travalicano chiaramente nell'ambito dell’arte visuale.

Tra le opere di cui ho scelto di parlarvi in questo video, la prima acquisisce un significato particolare nel panorama del distanziamento sociale dettato dalle norme eccezionali varate a causa dell'emergenza covid-19. 

KAMALA (terrible) COMPANY – ABBRACCIO

Questa opera affronta il tema della vicinanza e induce a chiedersi cosa significhi prossimità nella società moderna. Il pubblico è invitato a sedersi su questi macchinari - attrezzature sportive camuffate in modo colorato e giocoso - per fare esperienza di una forma di abbracci meccanici. Infatti in questo contesto il gesto dell’allenamento evoca degli abbracci innaturali e maldestri che - come nel caso di altri media meccanici o digitali che ci avvicinano virtualmente - non ci permettono di raggiungere un contatto fisico e personale vero e proprio. 

Inoltre l'uso di cuffie, parte dell'installazione, sottolineano il fatto che la presenza fisica e la condivisione di un luogo non comportano necessariamente un contatto fisico o un'interazione sociale. Le cuffie infatti ci distraggono e ci isolano. 

Nella situazione d'emergenza covi e del conseguente isolamento sociale, dobbiamo però riconoscere che media meccanici, digitali e virtuali ci hanno garantito, pur nella loro limitatezza, di mantenere contatti sociali, affettivi e lavorativi. 

CATRIN EDLUND – CASA DI PLASTICA

Questa installazione rievoca uno spazio domestico, come il titolo suggerisce, costruito con  cannucce di plastica, offrendoci così uno spunto di riflessione sull'utilizzo di questo materiale, la plastica, che domina la nostra vita quotidiana. 

Il progetto infatti nasce da un'interesse dell'artista per tematiche ambientale e per i processi di riciclo. Edlund si è procurata le prime cannucce usate tramite amici impiegati nella ristorazione. In seguito però la portata del progetto – che arriva ad impiegare oltre 40 000 unità - ha costretto l'artista ad acquistare le cannucce ex-novo per poter concludere l'installazione in tempi ragionevoli. 

È comunque interessante osservare come l’artista abbia impiegato cannucce di plastica, un oggetto per accezione di consumo veloce, per costruire una casa da cui invece ci aspettiamo durabilità e solidità. D’altronde l’artista stessa spiega come la sua opera costituisca uno spunto di riflessione sul pragmatismo delle dinamiche che informano scelte e stili di vita nella società moderna.

La struttura infatti a prima vista ci ricorda piuttosto una capanna; o addirittura fenomeni immateriali come delle ali in volo, un fascio di luce, o un falò fluttuante. Fenomeni quindi che evocano rituali mistici o una dimensione metafisica che trascendono, e sono addirittura contraddittori, il materialismo consumistico comunemente associato alla cannuccia di plastica.


TANJA SILVESTRINI – 1 LITRO DI MILLE LAGHI

L'ultima opera di cui ho deciso di parlarvi è l'installazione di Tanja Silvestri. Il progetto si sviluppa sulla popolare definizione della Finlandia come “paese dai mille laghi”. L’artista ha quindi letteralmente visitato mille laghi finlandesi - per lo più locati nella Finlandia centro meridionale - raggiungendoli rigorosamente in bicicletta. L’artista ha poi raccolto da ognuno di essi una goccia d’acqua (per la precisione un millilitro) che ha versato in una bottiglia di vetro. Questa acqua di lago pertanto rappresenta l'essenza, una sorta di spremuta, della Finlandia. In effetti la natura che ricopre diffusamente il territorio nazionale è un tratto certamente caratteristico e definitorio del Paese.

La natura però in questo contesto non è solo una caratteristica geografica. In Finlandia essa rappresenta un tratto essenziale dell'identità sociale e culturale del paese ampiamente condivido. Questo speciale rapporto con la natura è emerso chiaramente durante le limitazioni sociali dettate dalla situazione d'emergenza covid 19 portando le persone a riversarsi nella natura, trovandone conforto e ristoro.

Le fasi del progetto e le diverse località sono state documentate da una serie di fotografie che, insieme alla bottiglia, compongono l’installazione presentata nel museo. Inoltre l’artista ha tenuto un diario digitale del progetto accessibile on line al sito 1lthousandlakes.com










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